Lo scalo di Tortolì sarà la base per i test ipersonici

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Potrebbero partire dall’aeroporto di Tortolì gli aerei ipersonici progettati per coprire distanze enormi in poche ore, se non minuti. I test di questi velivoli studiati da un gruppo di enti e società di cui fa parte anche il Distretto aerospaziale della Sardegna hanno bisogno di un corridoio aereo sicuro e il gruppo di esperti avrebbe individuato la “strada” aerea tra Tortolì e lo scalo di Grazzanise in Campania. Negli Stati Uniti, in Cina e in Russia si studia da anni la possibilità di far volare mezzi aerei a velocità inimmaginabili, ma fino a qualche tempo fa lo scopo di questi voli era di mettere a punto aerei di tipo militare. Il gruppo di lavoro italiano mira invece al trasporto passeggeri, le ipotesi sono che si possa coprire la distanza tra Roma e Sidney, per esempio, in due ore oppure quella tra New York e Los Angeles in trenta minuti (ora ce ne vogliono quattro).

Lo studio per arrivare a costruire e a utilizzare un velivolo ipersonico è stato presentato il 23 maggio scorso alla presidenza del consiglio dei ministri e il sottosegretario alla Difesa, Domenico Rossi, si è impegnato a portare il dossier all’attenzione dei ministeri economici e di quelli per la ricerca universitaria allo scopo di trovare finanziamenti. Tortolì e il suo aeroporto entrano in questo progetto e, all’aerovia individuata dal gruppo di studio per i test dei velivoli, ha fatto un breve cenno il presidente del Distretto aerospaziale (Dass), Giacomo Cao : «Per quanto riguarda la Sardegna – ha spiegato – è emersa chiaramente la possibile fruibilità del corridoio aereo tirrenico Tortolì-Grazzanise quale infrastruttura viaria imprescindibile per le valutazioni di fattibilità della tecnologia ipersonica italiana. Anche i materiali Uhtc (Ultra high temperature ceramics) prodotti in Sardegna dai soci del Dass potranno giocare un ruolo rilevante non solo nel settore dei voli ipersonici ma anche per il lanciatore italiano Vega (la cui piattaforma per i test potrebbe essere realizzata a Porto Torres)».

Il gruppo di lavoro è coordinato dal Cesma (Centro studi militari aeronautici) e vi partecipano tra gli altri Finmeccamica, Thales Alenia Space Italia, l’Agenzia aerospaziale italiana, il Cluster Tecnologico Nazionale Aerospaziale. Il gruppo è nato nel 2014 a Roma dal primo congresso nazionale sul volo ipersonico. «L’obbiettivo è arrivare ad avere voli di linea ipersonici – spiega Cao – un’evoluzione di quei velivoli, come il Concorde, che già andavano nella direzione dello sviluppo ipersonico».